Ego te sbaptizo.
Dodici mesi.
Dodici chili.
Dodici risvegli nella notte nera,
vorrei dormire per una vita intera.
Dodici i minuti che resti nel lettino,
poi piangi e vuoi sempre qualcuno vicino.
Dodici capocciate ti prendi al giorno,
se non ti blocco t’infili anche nel forno.
Dodici dentini che dovrebbero spuntare,
ne hai solo due e gli altri ti fan penare.
Dodici cose con due mani vorresti afferrare,
nove le lecchi e tre le stai per ingoiare.
Dodici secondi ci ho messo a innamorarmi,
non m’importa se non riesco mai a riposarmi.
Dodici volte in 48 ore
è la media della tua evacuazione.
Se la cacca è sintomo di abnegazione,
tu dell’umanità diventerai un benefattore.
Eri Patato, ma non lo sei più da tempo.
Ora che hai un anno è arrivato il momento,
altro che Patato, tu sei un portento.
Avevo scelto un nome troppo metaforico.
D’ora in poi sarai Bubino. Più generico.
Buon Compleanno e 12 (mila) auguri, Novello Bubino…
Susibita