I perché che non smetterò mai di pormi (questo post è liberamente ispirato a quello di Paola, che trovate qui).
- Perché quando carico i Bubini in macchina e finalmente mi siedo alla guida, non trovo più le chiavi, continuo a ripetermi “eppure le portiere le ho aperte” e dopo dieci minuti di ricerca furiosa mi accorgo che ci sono seduta sopra?
- Perché quando porto via le salviettine umidificate da brava mamma previdente, al momento del bisogno mi accorgo che il contenitore è vuoto?
- Perché quando mi lamento del fatto che ho perso diottrie, alla fine mi rendo conto che dovevo solo pulire gli occhiali dalle innumerevoli ditate del Bubino?
- Perché ho le gambe costantemente piene di lividi di cui non ricordo assolutamente l’origine?
- Perché ogni volta che mi concedo una serata libera, immancabilmente vengo punita con sfighe di vario genere, leggi influenze-dissenterie-notti in bianco? (questa è altresì chiamata la maledizione di montezuma del genitore, di cui disquisirò presto su questi schermi)
- Perché all’interno della mia borsa il cellulare e le chiavi hanno vita propria e si scambiano di posto per ridere alle mie spalle, costringendomi a rovesciare l’intero contenuto per terra prima di riuscire a tirarli fuori?
- Perché quando siamo al parco e qualche mamma tira fuori da mangiare per i sui figli, i Bubini ci si fiondano davanti con pietosi occhi affamati come se li avessi tenuti a pane e acqua per giorni?
- Perché quando i Bubini si addormentano entrambi in macchina, il trucco di portarli a letto dormienti pregustando la serata relax non mi riesce mai, ma dico MAI?
- Perché quando carico la spesa nel portabagagli e vedo accendersi la spia, mi ripeto “ma sì, è difettosa” e poi mi accorgo di aver guidato per chilometri con il portellone completamente aperto?
- Perché quando prendo il caffé in ufficio cinque volte su dieci me lo dimentico e alla fine lo bevo freddo, tre volte su dieci me lo dimentico e lo urto con il gomito rovesciandone il contenuto tra le carte e le fessure della tastiera, una volta su dieci me lo dimentico direttamente sulla macchinetta e il collega dopo fa calare il suo bicchiere sul mio spargendone tutto il contenuto per terra?
Mi auguro che tra i miei lettori ci sia qualcun’altro che queste domande se le pone.
Quindi, se volete, continuate pure.