A te che sei nato Patato.
A te, secondogenito designato, che hai sguazzato nel liquido amniotico praticamente indisturbato. Invece di sussurrarti parole dolci e a farti ascoltare Chopin nel pancione, combattevo con le bronchiti e le dermatiti di tua sorella e ti tormentavo con il dilemma: “Riuscirò a volerti lo stesso bene che voglio alla Bubi?”
A te, che ti sei accontentato fin da subito dei body rosa e di una fila di tutine di seconda mano. Una buona parte tinte di blu notte grazie alla Coloreria Italiana.
A te che ti basta un bacio per scoppiare a ridere, ma cominci a distinguere chi merita il tuo sorriso.
A te che stai conquistando giorno dopo giorno l’amore tua sorella. Se lei ti passa un gioco, glielo riempi di bava. Ma farti ridere è diventato il suo passatempo preferito. E le piace da impazzire vederti “tutto nudo”, con quelle morbide cicce al vento. Con qualsiasi temperatura ovviamente. La Bubi ha già dichiarato: “Chi fa male al Patato lo sconfiggo con la spada”.
A te che smentisci ogni teoria sessista e fai andare in brodo tuo padre e tuo nonno esattamente come fa tua sorella.
A te che hai assaggiato la tua prima mela con smorfie di disgusto.
A te che questa sera ti sei addormentato alle 19.30 senza fare più un fiato.
A te, scricciolo d’uomo, che mi hai preso il cuore.
Buonanotte.