Il freddoloso.
“Ma come hai caldo?!? Come è possibile? Vabbé dai, vieni qui che ti levo uno strato di pile. Ma il doppio strato di pile, il piumino d’oca e il maglione de lana te li tieni, eh, che qua in montagna basta un colpo di vento e ti pigli il raffreddore in un secondo”.
L’immortalatore.
“Guardali che teneri come giocano. Veloce, prendi la telecamera/la macchina fotografica/il telefonino/l’Aipod. Fermi così, fermi così, fermi così. Ma che fate?!? Giocate, no? Come prima! E no, kaxxarola, avevo detto fermi.”
Il sapiente.
“Ma è così che fai le torri di Lego? Ma che se sale così sulla scaletta? Ma come cavolo scendi dallo scivolo? Dai, vié qua che te mostro io. Metti le gambe così, le braccia così, ora vai, vai, vai ho detto! VAI!”
Tunf.
“Ma che, sei caduto?!? Non ti avevo mica detto così io! Sei proprio negato.”
L’insistente.
“Dai, guarda gli altri bambini come si divertono, vai a ballare no? Ma come non ti piace?!? Dai, a tutti piace la baby dance. Non può non piacerti. Vai, dai. Ho detto vai! Ma come non vuoi!?! Guarda la tua amichetta come balla bene, fallo anche tu, no? Ma dai cosa piangi adesso! Oddio, oddio, ma sei veramente pesante, sai?”
L’imbarazzato.
“Vieni qua, PESTE. Devi smetterla hai capito, HAI CAPITO?!? SUBITO!”
PAM (sculacciata)
“Mi fai vergognare!”
PAM (altra sculacciata)
“SEI LA VERGOGNA DI TUTTOOOO L’HOOOTEEEEL!”
Il sociale
“Ehi, bello, come va? Sì, dai, sono qua a giocare con i bambini… No, amo’, non posso sono al telefono. Sì, dicevo, tutto bene, bel tempo, sole. Me sto a curà i figli tutto il giorno… TI HO DETTO DI NO, non lo vedi il cellulare?!? Sì, so’ contento, dai, tutto il giorno con loro… EHI, TI HO GIA’ DETTO DI NO, non posso giocare adesso… Eh, perché in vacanza sei al cento per cento per loro, è giusto così… ADESSO BASTA! SIETE VERAMENTE DEI ROMPICOGLIONI!”