Colloquio genitori

Ogni scarrafone è bello (e genio) a mamma soja.

“A parte il pianto disperato al momento del distacco, durante la giornata vostra figlia è molto serena.”

Bene, bene. Me n’ero accorta.

“Diciamo che comincia a interagire con gli altri bambini, ascolta e partecipa abbastanza.”

Cominicia ad interagire? Ma se dopo un giorno mi elencava i nomi di tutti i compagni? Partecipa “abbastanza”?

“Quanto al linguaggio, si fa capire abbastanza bene”.

Si fa capire?!? Ma questa sa di chi sta parlando? La Bubi non smette di parlare da quando aveva 15 mesi. A nemmeno due anni sapeva l’alfabeto a memoria e passava con disinvoltura da un tempo verbale all’altro, compresi congiuntivo, condizionale, passato e trapassato remoto. Non per niente c’ha un Nonnoprof.

Papais, questa sta parlando di un’altra bambina. Sai, con tutti quelli che devono gestire avrà fatto confusione.

Come è possibile che dopo ben due settimane di scuola le maestre non si siano accorte delle doti superlative di nostra figlia? Che non si siano dilungate in lodi sperticate sulle sue incredibili capacità cognitive? Che non abbiano sprecato una parola sui suoi favolosi disegni, sui suoi elaborati discorsi, sulla sua facilità nel socializzare persino con il Mocio Vileda? Che non ci abbiano magnificato le sue mirabolanti potenzialità e non ci abbiano promesso che a cinque anni saprà risolvere equazioni di secondo grado?

“Beh, dai. Non ci ha parlato di problemi, quindi sta andando tutto bene”, se n’è uscito il Papais alla fine con la sua usuale saggezza.

Mi devo rassegnare. La Bubi è un genio solo a casa sua.

7 thoughts on “Colloquio genitori

  1. Ebbene la conosco questa sindrome. Io la chiamo la sindrome della superbimba e colpisce la nonna ogni volta che si occupa delle mie tate!! Nonna Agnese ha iniziato a babysitterare la mia patatona: bimba pacioccona di 8 mesi che non ha molta fretta di interagire con il mondo, si limita a grandi sorriri, sonori urli e ciao ciao con la manina (sua sorella alla stessa età le dava terra bruciata!!), non per nulla è ancora la nostra patatona. Ma già dopo un giorno di nonna mi sento raccontare che al supermercato quando ha visto un bimbo si è alzata e rivolta a lui gli ha fatto ciao (probabilmente stava ancora sperimentando il movimento appena imparato…) e glielo ha pure detto “ciao, ciao”!!! Ovviamente, essendo nonna Agnese la mia suocerina, non ho potuto ridere al racconto, limitandomi ad annuire… in fondo la sindrome la conoscevo già e chissà quante altre cose farà ancora … ma va benissimo così: gli occhi con cui le nonne guardano le loro nipotine sono senza dubbio occhi speciali, senza filtri e con delle lenti potentissime…quelle dell’amore.
    In fondo non guardiamo anche noi nello stesso modo i nostri tesori?

    Ehi mamma Giulia…non volevo certo mettere in dubbio le super doti della tua Bubi!

  2. Pingback: Colloquio genitori « Scusate se son mamma

  3. Che dire? Proverbiale la saggezza di Papais ma a sostegno della Bubi-genio ho solo una parola da dire: liquidambar. La mamma (e il nonnoprof) sanno il resto 🙂

  4. Ma noooo, daaaaaai! E’solo che le maestre ci vanno sempre caute prima di definire “genio”un bambino, fidati! Il mio le equazioni ha iniziato a farle a 2 anni, e quella polla della maestra si ostina a definirlo solo “intelligente”
    Ah… Dimenticavo… Ha appena composto un notturno che neanche Chopin, è campione mondiale di tuffi nella categoria sorcio anoressico, è in uscita il suo terzo libro e guida la macchina da Dio. Beh… Un difettuccio ce l’ha: fuma, da qualche tempo, ma dice che può smettere quando vuole.
    Certo che ‘ste maestre sono proprio distratte! 🙂

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